MAXXI L’AQUILA
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About MAXXI L’AQUILA
Mostra_Afterimage
a cura di Bartolomeo Pietromarchi e Alessandro Rabottini
Una grande collettiva internazionale con 26 artisti di differenti generazioni, composta da nuove committenze e installazioni site-specific, opere storiche della Collezione MAXXI, sale monografiche con opere che spaziano dagli anni ’60 a oggi. Afterimage è una riflessione per immagini sui temi della memoria e della metamorfosi, e guarda a quelle forme, sia materiali sia metaforiche, con cui ciò che è trascorso rimane intorno a noi e in noi.
Il titolo della mostra fa riferimento all’illusione ottica chiamata proprio afterimage (in italiano “immagine residua”), un fenomeno per cui uno stimolo visivo – come il flash della macchina fotografica – produce un’impressione sulla retina che persiste anche dopo il proprio passaggio.
Concepita come un poema visivo, Afterimage è una riflessione sul coesistere di permanenza e transitorietà come a una condizione universale, radicata nella natura stessa dell’esistenza umana, nel destino dei manufatti, dei luoghi, dei significati e delle immagini.
Lo spettatore è invitato a stabilire associazioni intuitive e spontanee tra le opere, la storia e l’architettura delle sale di Palazzo Ardinghelli e la storia dell’Aquila, città che testimonia quotidianamente l’equilibrio tra memoria del passato e impulso alla trasformazione e che rende manifesto quanto il principio della metamorfosi trattenga ciò che è stato e generi ciò che sarà.
Passando attraverso un’ampia varietà di media, Afterimage include fotografia e video, interventi spaziali, dipinti e sculture ed esplora le intersezioni tra iconografie frammentate, materiali mutevoli, memorie percettive e corpi in trasformazione.
La mostra è attraversata da quattro linee di narrazione: il materiale e la memoria, l’immagine mutevole, il corpo svelato, l’architettura interiore. Suggerendo così un’architettura formale e immateriale all’interno dell’architettura fisica del museo.
a cura di Bartolomeo Pietromarchi e Alessandro Rabottini
Una grande collettiva internazionale con 26 artisti di differenti generazioni, composta da nuove committenze e installazioni site-specific, opere storiche della Collezione MAXXI, sale monografiche con opere che spaziano dagli anni ’60 a oggi. Afterimage è una riflessione per immagini sui temi della memoria e della metamorfosi, e guarda a quelle forme, sia materiali sia metaforiche, con cui ciò che è trascorso rimane intorno a noi e in noi.
Il titolo della mostra fa riferimento all’illusione ottica chiamata proprio afterimage (in italiano “immagine residua”), un fenomeno per cui uno stimolo visivo – come il flash della macchina fotografica – produce un’impressione sulla retina che persiste anche dopo il proprio passaggio.
Concepita come un poema visivo, Afterimage è una riflessione sul coesistere di permanenza e transitorietà come a una condizione universale, radicata nella natura stessa dell’esistenza umana, nel destino dei manufatti, dei luoghi, dei significati e delle immagini.
Lo spettatore è invitato a stabilire associazioni intuitive e spontanee tra le opere, la storia e l’architettura delle sale di Palazzo Ardinghelli e la storia dell’Aquila, città che testimonia quotidianamente l’equilibrio tra memoria del passato e impulso alla trasformazione e che rende manifesto quanto il principio della metamorfosi trattenga ciò che è stato e generi ciò che sarà.
Passando attraverso un’ampia varietà di media, Afterimage include fotografia e video, interventi spaziali, dipinti e sculture ed esplora le intersezioni tra iconografie frammentate, materiali mutevoli, memorie percettive e corpi in trasformazione.
La mostra è attraversata da quattro linee di narrazione: il materiale e la memoria, l’immagine mutevole, il corpo svelato, l’architettura interiore. Suggerendo così un’architettura formale e immateriale all’interno dell’architettura fisica del museo.
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